L'Acqua: non è da sempre considerata la più abbondante risorsa sulla terra?
Con un volume totale di circa 1370 milioni di km3 essa è l'elemento di fondamentale importanza per ogni ambiente terrestre, la fonte da cui ogni forma di vita proviene. Seppur il lussuoso occidente viva incurante di ogni problema che non riguardi il suo piccolo, oggi come oggi il normale approvvigionamento d'acqua non rappresenta più una garanzia da dare per scontata. Innanzitutto dobbiamo fare una premessa: di tutti i chilometri cubi che sono distribuiti sulla soglia terrestre, solamente il 2,5% è rappresentato da acqua dolce.
Di questo 2,5 % ben il 68,9 % non è immediatamente consumabile in quanto è raccolto nelle calotte polari mentre solo il 29,9% rappresenta il volume delle falde freatiche da cui preleviamo l'acqua per i nostri consumi. Le disponibilità idriche quindi si riducono drasticamente anche se però il vero problema sta nella disomogenea distribuzione dell'acqua sul suolo terrestre al punto da far allarmare gli esperti, per niente ottimisti sulle previsioni future.
Nel 2002 la FAO ha dichiarato che sono almeno trenta i paesi alle prese con le crisi idriche croniche e oltre ottanta invece quelli che vedono minacciati l'economia e la situazione sanitaria da questa penuria d'acqua. Sembrerà impossibile, ma il 40% della popolazione (pari a 2 miliardi e mezzo di persone) non dispone neanche dell'acqua per i semplici consumi giornalieri.
Tutto questo avviene davanti ad un Occidente indifferente ed egoista e soprattutto non cosciente di essere la principale causa di questa catastrofe umanitaria. Pochi sanno infatti che il 55% dei consumi annuali di acqua vengono destinati all'irrigazione e meno ancora sanno che con modelli attuali di produzione agricola, consumistici e barbaramente intensivi, occorrono mediamente per farvi un'idea:-3000 litri d'acqua per produrre un chilo di zucchero (tantissimi di più rispetto a quelli impiegati per la produzione di un chilo di miele, senza considerare inoltre che il miele ha proprietà alimentari e sanitarie incomparabilmente maggiori)
-5 mila per un chilo di riso
-11 mila solo per far crescere un foraggio che andrà ad alimentare una mucca
-20 mila per un chilo di caffè
Eticamente parlando sono molti gli aspetti che non tornano. Nei paesi ricchi del mondo il consumo d'acqua giornaliero è giunto ai 500 litri pro capite; un dato che ci dovrebbe farci riflettere se in più veniamo a conoscenza che ci sono più di un miliardo di abitanti che non raggiungono neanche i 20 litri giornalieri. Oggi noi occidentali beviamo e ci ingozziamo felici delle nostre ricchezze e compiaciuti della nostra ingordigia ma procedendo con i ritmi attuali, e aumentando la popolazione del pianeta, la crisi idrica subirà un aggravamento esponenziale. Verranno coinvolte nel 2030 circa tre miliardi e mezzo di persone mentre la quota si innalzerà a 2/3 del totale della popolazione per il 2050.Così l'acqua sta diventando il petrolio del futuro, la probabile causa di future guerre mondiali.
Sappiamo bene a cosa stiamo incorrendo, ma incuranti del rischio ci appropriamo di essa con l'unica funzione, proprio come con il petrolio, di trarne profitti.
L'irrazionalità umana non ha limiti: privatizzare la risorsa più vitale e necessaria rappresenta forse un atto di grande nobiltà e saggezza?
E' segno che per l'uomo il guadagno risulta più indispensabile della sopravvivenza stessa. E' per questo sarà responsabile direttamente delle sue azioni.
Pinche