Conosciamo davvero il passato che ci ha preceduti?
Siamo veramente in grado di poter spiegare
l’essenza che sta alla base di semplici parole
come “Resistenza”, “Partigiano”,
“Antifascismo”?
Siamo veramente in grado di poter spiegare
l’essenza che sta alla base di semplici parole
come “Resistenza”, “Partigiano”,
“Antifascismo”?
Come la maggior parte di voi ero certa delle mie conoscenze su questo argomento, ma mi sbagliavo.
Dopo accurate ricerche, motivate dalla voglia di comprendere ciò che realmente c’è stato in passato, mi sono imbattuta su un aspetto della “Resistenza” che mi ha colpito molto; Possiamo definirlo più in generale come un pugno di uomini che hanno avuto come obiettivo la liberazione del nostro paese da un regime dittatoriale, ma il significato vero di questa parola è tutt’altro.
Riflettendo a fondo troviamo grandi uomini così diversi politicamente ( anarchici, comunisti, socialisti, azionisti, liberali, cattolici ), che sono riusciti a formare un gruppo di persone che hanno avuto come unico scopo la liberazione della patria da un regime fascista che è stato totalitario e subdolo.
Questa gente si è buttata alle spalle la loro diversità e rivalità, e sono riusciti nel loro obbiettivo
senza quella confusione generale che oggi vediamo ogni giorno nella nostra politica.
Mi chiedo perché non si possa trasferire la forza e la volontà degli uomini del nostro passato
adesso. Vedo sfaldamenti di partiti, pregiudizi e brutali mosse politiche finalizzate alla tutela
della propria persona invece che eseguite per il benessere di un’intera nazione.
Come siamo riusciti ad arrivare a questo punto?
Davvero il “Passato” non ha insegnato nulla?
Forse sta accadendo tutto ciò perché per qualche motivo non siamo riusciti a tramandare a
fondo il vero significato e lo sforzo della Resistenza partigiana.
Potremmo imputare la causa anche agli avvenimenti
che sono successi nel dopoguerra: c’è stato un degenero totale in quanto ogni fazione
politica, che aveva partecipato al movimento antifascista, ha preteso una grande fetta di importanza in campo politico, permettendo così che il “vero” pensiero partigiano si frantumasse.
Siamo arrivati a un punto dove si vede veramente questa rottura politica. A mio avviso sarebbe necessario che le forze democratiche ritrovassero la loro vocazione antifascista nell’agire quotidiano, invece di dare più importanza a cose paragonabilmente inferiori.
Riflettendo non siamo riusciti ad avere rispetto per lo sforzo enorme
che hanno fatto i nostri compagni caduti per portare un poco di libertà nel nostro paese.
Bisogna tramandare il giusto valore della libertà e cercare, al meglio di noi stessi, di trasformarlo
in realtà sociale senza la presenza di false maschere e con la stessa determinazione dei nostri
partigiani nell’aiutare la nostra nazione.
crash25
Dopo accurate ricerche, motivate dalla voglia di comprendere ciò che realmente c’è stato in passato, mi sono imbattuta su un aspetto della “Resistenza” che mi ha colpito molto; Possiamo definirlo più in generale come un pugno di uomini che hanno avuto come obiettivo la liberazione del nostro paese da un regime dittatoriale, ma il significato vero di questa parola è tutt’altro.
Riflettendo a fondo troviamo grandi uomini così diversi politicamente ( anarchici, comunisti, socialisti, azionisti, liberali, cattolici ), che sono riusciti a formare un gruppo di persone che hanno avuto come unico scopo la liberazione della patria da un regime fascista che è stato totalitario e subdolo.
Questa gente si è buttata alle spalle la loro diversità e rivalità, e sono riusciti nel loro obbiettivo
senza quella confusione generale che oggi vediamo ogni giorno nella nostra politica.
Mi chiedo perché non si possa trasferire la forza e la volontà degli uomini del nostro passato
adesso. Vedo sfaldamenti di partiti, pregiudizi e brutali mosse politiche finalizzate alla tutela
della propria persona invece che eseguite per il benessere di un’intera nazione.
Come siamo riusciti ad arrivare a questo punto?
Davvero il “Passato” non ha insegnato nulla?
Forse sta accadendo tutto ciò perché per qualche motivo non siamo riusciti a tramandare a
fondo il vero significato e lo sforzo della Resistenza partigiana.
Potremmo imputare la causa anche agli avvenimenti
che sono successi nel dopoguerra: c’è stato un degenero totale in quanto ogni fazione
politica, che aveva partecipato al movimento antifascista, ha preteso una grande fetta di importanza in campo politico, permettendo così che il “vero” pensiero partigiano si frantumasse.
Siamo arrivati a un punto dove si vede veramente questa rottura politica. A mio avviso sarebbe necessario che le forze democratiche ritrovassero la loro vocazione antifascista nell’agire quotidiano, invece di dare più importanza a cose paragonabilmente inferiori.
Riflettendo non siamo riusciti ad avere rispetto per lo sforzo enorme
che hanno fatto i nostri compagni caduti per portare un poco di libertà nel nostro paese.
Bisogna tramandare il giusto valore della libertà e cercare, al meglio di noi stessi, di trasformarlo
in realtà sociale senza la presenza di false maschere e con la stessa determinazione dei nostri
partigiani nell’aiutare la nostra nazione.
crash25
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