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giovedì 5 febbraio 2009

Lo Scomodo 5^ Uscita


La crisi dei mercati esplosa a Wall Street e diffusasi rapidamente in tutto il mondo, oltre a
comportare un inevitabile riassetto dei rapporti di forza tra le varie potenze mondiali
(U.S.A- Europa da una parte e Cina - India dall’altra), ha messo a nudo tutta l’inconsistenza del sistema capitalistico di produzione - scambio delle merci.
Non è un caso quindi che oggi tutti i governi, anche quelli più liberisti e convinti
sostenitori del mercato autoregolato, siano corsi a nazionalizzare le perdite dei loro banchieri
e finanzieri al fine di mantenere il proprio predominio sociale.
Le misure adottate come l’intervento dei capitali statali nelle grandi aziende, la riduzione
del costo del denaro e persino la messa in discussione dei protocolli europei sulla libera circolazione delle merci o sull’inquinamento, non sono serviti pressoché a niente, se non ad ingigantire i debiti pubblici degli stati.
Il prezzo di tali manovre di salvataggio sarà pagato ancora una volta dai lavoratori attraverso
un aumento della tassazione sugli stipendi, la perdita del potere continua a d’acquisto a fronte della galoppante inflazione, la distruzione della sanità e della scuola pubblica.
È in questo scenario che la crisi economica e la recessione (quella reale) sbarcano sul nostro territorio, aprendoci gli occhi sulle falsità pronunciate dal governo Berlusconi secondo il quale non esiste pericolo per i singoli cittadini e che tanto si adopera a scindere la crisi finanziaria da quella strutturale delle nostre grandi e medie imprese.

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